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EDOARDO IN ISCOZIA
MLMQm& Siili©
DA RAPPRESENTAKSI NELL'I, e R. TEATRO
in 3Pia Mia pergola
IL CARNEVALE DEL 1837.
<Jotto /a 1/ refezione ai <J. tso. <Jmh. e (/fa.
ILI(0)IP®IL®(D 22*
GRAN-DUCA DI TOSCANA
EC. EC. EC.
FIRENZE
PER I TOKCHJ DI GIUS. GALLETTI
a 0JK0C bcir3m})tc$a,
>S"
cg^fflomcttfo
R.
Legnava in fagli il terra Giorgio II, figlio dH
Ernesto-Augusto, e Sofìa Principessa di An-
nover , la quale da Anna figlia di Giacomo II,
era stata solennemente eletta a succedere al
Trono. A malgrado della legittimità di questa
successione , il Principe Carlo-Edoardo-Fran-
cesco , come discendente dello stesso Giaco-
mo II, pretendeva il regno, e quindi mosse
guerra ad esso Giorgio, ma le sue genti ri-
masero sconfitte (*).
Ora la fuga del Pretendente, il suo ar-
rivo in un'Isola della Scozia meridionale detta
Skj'C, l'ospitalità onde vi fu egli accolto dalla
famiglia di lui che n'era Signore, e il pericolo*
che perciò quella corse , formano le basi del
presente Melo-dramma.
(*) Histoire de Charles Edouard. Par Amckléc PiclvorV
Tome premier.
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in 2013
http://archive.org/details/edoardoiniscoziaOOcocc
i?3S3D3riÌ0C2
EDOARDO STUARD
Sig. Giorgio Ronconi
MILORD D'ATHOL favorito di Giorgio, Marito di
Sig. Giovanni Storti
MILADY AMELIA D'ATHOL Sorella d'
Sig. Luigia Boccabadati
ILDA MAKDONALL promessa Sposa a
Sig. annunziata Monanni
D'ARGYLE Comandante le Truppe Inglesi
Sig. Giacomo Antonio David
GUIDO famigliare di Milord d'Athol
Sig. Stanislao Demi
EDUIGE cofidente d' Ilda
Sig Bongi
Coro di Pescatori, Contadine, ed Uflìziali
Isolani, Soldati, Marinai, e Popolo.
La Poesia è del Sig. Guardoni Domenico.
La Musica è del Celebre Maestro Sig. Coccia Carlo,
Maestro e Direttore de ir Opere
Sig. Pietro Romani
Capo e Direttore d'Orchestra
SlG. NlCCOLA pETRlNl ZAMBONI
Primo Violino e Supplì mento al Direttore di Orchestra
Sic Alamanno Biagi
Primo Violino di Concerto
Sig. Ranieri Mangani
Primo Violino dei Secondi Sig. Luigi Pecori
Primo Violino dei Balli Sic Giuseppe Brunetti
Primo Violoncello Sig. Guglielmo Pasquini
Pìimo Contrabbasso JSig. Francesco Paini
al servizio di St A. 1, e R,
Primo Violoncello dei Balli e Sup-
plimento a quello delV Opera Sig. Gio. Batista Berteau
Primo Contrabbasso dei Balli Sig. Ascakio Pecciarelli
„._.., ( Sig. Tommaso Tinti
Prime Viole /et? ut
( oig. Francesco Miniati
Primo Oboe Sic. Egisto Mosell
al Servizio di S, A* I. e M*
Primo Clarinetto Sig. Giovanni Bimboni
Prituo Flauto ed Ottavino Sig. Carlo Alessandri
n . . „ 'L ( Sic. Pietro Luchini
Primi Fagotti , e n n
3 ( Sig. Carlo Capu*
Primo Corno Sig. Antonio Tosoroni
al Servizio di S. A. I» e R.
Primo Corno di ida* Coppia Sig. Leopoldo Braschi
Prima Tromba Sig. Pietro Matteozzi
r> ■ - rr> , . ( Sig. Demetrio Chiavaccini
Primi J romboni > c -, ^
(sig. Vincenzio Turchi
Ofìeide Sig. Demetrio Catanzaro
Timpanista Sig. Leopoldo Lironi
Soggeritore Sig. Carlo Pruner
Copista della Musica Sig. Francesco Miniati
Pittore e inventore delle Scene Sig. Giovanni Gianni
Figurista Sig. Giovanni Piattoli
Pittore Costumista Sig. David Gallier
Macchinista e Illuminatore Sig. Cosimo Canovetti
Attrezzista Sic. Fortunato Stocchi
Il Vestiario è di proprietà del Sig. Alessandro Lanari
Inventato e divello dai cajpo sarto Sig. Vincenzo Battistini»
A5ÌSD ssas&D
È L'ALBi
Lido di mare chiuso da folta scogliera. Castello di Lord
D'Àthol. Dalla dritta rupi e scoscese ingombre di rustici
abituri di Pescatori, e Contadine.
SCENA I.
all'alzarsi del sipario la scena è perfettamente vuota.
Quindi a poco a poco si veggono uscire dalle sparse
casupole, e venire al piano vari gruppi, ora di Pescar^
tori, ora di Contadine*
Coro di Pescatori
_/jL1 mar; Dischiuse aurora
Il porporino velo.
( Mentre il Coro canta, altri Pescatori apporr
tano nasse, reti ec. alle barche sparse sul lido.
Coro di Contadine
Al prato. Il Sole indora
De' primi raggi il cielo.
( Intanto altri pastori portano vanghe, falci ec.(
[Tutti Disparvero le tenebre ;
E sorto appena il dì,
Il procelloso turbine
Si dileguò, svani.
Pese. Lasciam, lasciam la sponda;
Si spieghino le reti.
Placida, e azzurra Tonda,
In grembo a se ne invitai
Bello è il passar la vita
Sovra un tranquillo mar ;
Ritrar dal salso umor
Compenso al remigar.
8
Conr. TJsciam dalle capanne,
E il suon di dolci avene;
Ver le campagne amene
Sia scorta a noi gradita ;
Bello è il passar la vita
I campi nei solcar,
Mirarli a quel sudor
Fiorirsi, verdeggiar.
Tutti Ài mar : sì caro , ,.
ai 11 * addio
Al prato ; questo
Scende soave in cor j
Su Tali del desio
A noi vi torni amor.
( dividendosi gli uomini dalle donne.)
JVel mentre ù Pescatori sono per metter piede nelle barche, e le
Contadine per dirigersi verso la. campagna, s' odano varie
trcmbe rispondersi runa alt altra come se chiamassero a rac-
colta la guarnigione dell isola dì modo che sì gl'uni, che le
altre si riducono da un lato a ragionar fra loro nel seguente
modo ;
Coro Od! !... Più trombe squillano ;
Ripetonsi fra lor...
Ve' quanti armati spuntano ;
Inondan la città !
( In vari drappelli arrivano le truppe inglesi, e
si schierano lungo la riva.
D'Ergyle!... Torvo, e celere
Ver noi s'inoltra ancor!...
Fermiamci; e cheti, e taciti
Scorgiam che mai sarà !
SCENA II.
D'Argyle con altri Uffiziali, e detti»
& Arg. Inglesi, intorno intorno il lido tutto
Quanti siete spargetevi in corona.
Non parta, non approdi
Una vela, un sol remo ;
L'Isola in simil guisa
9
Dal mondo sia com'è dal del divisa
Coro da un lato fra loro
( Non remo, o vela — Si parta, o sciolga ;
Niun legno approdi, — Il porto accolga:
Che sia quest'isola — Così rimota,
Inaccessibile — Qual fosse ignota.
Intorno intorno • — il lido intiero
Si sparga, e vegli — Ciascun guerriera
Qual alto arcano. — Qual gran mistero,
Racchiude, avvolge — il suo pensier ! )
D'Àrj&le, dall'altra fra se
( Il vinto Edoardo — Appien sconfìtto!
Sia scherno, e vittima — D'un folle orgoglio l
Paventi, e tremi — Del suo delitto,
Se il capo asconde — In questo scoglio!
Sorte ! a' miei voti — Propizia arridi ;
Deh tu lo reca — In mio poter :
Onde al mio Prence — Io stesso il guidi,
Estinto — O Prigionier.
SCENA ni.
D'Argyle, gli Uffiziàli. ed il Coro sono per andar via, quan-
do s'apre la porta del Castello, dond'esce Amelia, quindi
Guido da una rupe»
rAme. Non partir, D'Argyle..;
( dalla soglia del Castello, venendo avanti.)
Coro Amelia!...)
HArg. ( Parlar deggio ?..,; (colpito fra se)
Coro ( Tremebonda, incerta, e dubbia,
Muove il guardo del timor!)
*Ame. Dal veron scoperse il ciglio,
Galleggianti su pel flutto,
Sparsi avanzi d'un naviglio,
Che tempesta lacerò !...
Da un pensier fui presa allora,
Che ogni vena in me gelò !...
Deh mi svela in quella prora *
io
Chi la tomba ritrovò ;
( volgendosi prima con ribrezzo verso il lido ;
poi a UArgyle.)
D'Arg. Che mai chiedi ?... (discostandosi )
Ame. Taci ?... Intendo !.«.
Quel silenzio appien parlò !...
(rimanendo quasi immota^
Coro (Ahi V , instabile elemento
Il suo sposo .le involò- )
lAme. Sì... quel gemito di morte, (delirante)
Che frammisto al tuono udìa,
Era il pianto dei consorte,
Che sul vento a me venia
E quell'aura che un sospiro
Su] mio volto impresse allor,
Forse l'ultimo sospiro,
Forse il bacio dell'amor-
lD'Arg. Guido !... Ebben, che rechi ?
(vedendo venir Guido)
Giri. Un foglio...
{ansante j presenta un foglio ad Amelia)
Ame. Che !... (fuori di se)
GuL D'Athol !
rAme. E fia pur ver!...
Porgi... ( lo scorre rapidamente)
Coro Ah che fu la trista ùnmago
Breve sogno passeggier.
Ame. Egli è salvo?... Son sue cifre !...
(mostrando a tutti il foglio)
Me felice !... Il rivedrò !
Coro M.en d'un rapido baleno
Sparve il duolo e in lei cesso.
Ame. Ah come, ah come esprimere
L'immenso mio contento
Nel caro e bel momento
Che a me ritornerà.
Ah no non è possibile
Spiegar sì gran diletto,
11
Che a tanta gioja il detto
Sul labbro mancherà.
Ah solo per me parlino
In rimirarlo allor
I palpiti e le lagrime
Di giubbilo e d'amor.
Coro Ah come tutto in estasi
S'inebria il suo bel cor
Di gioja di letizia
Che a lei dischiuse amor.
Ame. Guido, ognun mi preceda in quelle mura.1
( si ritirano nel Castello Guido y e tutta la
gente appartenente a D'Athol.)
Di voi, ciascun poi rie da
L'arrivo a festeggiar del mio consorte.
(par totio tutti i Pescatori e le Contadine.)
Tf Arg. Oggi adunque iìa dato
Eroe conoscer si fedele al trono !
rAme. Mai noi vedesti?...
'D'Arg. Mai:
Ame. Di riabbracciarlo oh quanto sospirai !..?
iSTon breve è il tempo che il pie su queste arene
Dal Rege avute in dono,
Posi con Ilda, e di lui priva io sono!
Tf Arg. Tua suora! Ahi l'amo! E rivederla ancora
Non lice.
me. La cagion ?...
D Arg. Corse già fama,
Ch1 è qui Edoardo !
Ame. L'Esule.
D'Arg. Fan d'uopo altri miei cenni,
Perch'ei tra' ferri cada.
Ame. E inveir...
U Arg. Fin che ha vita !... Addio.7;
Si vada... (parte co7 soldati)
Ame. Edoardo in quest'isola
Ove il vogliono spento !
E se egli or qui giungesse?
12
SCENA IV.
Edoardo avvolto in un mantello sorgendo a poto a poco
dalla scogliera ov'era nascosto, ed Amelia.
Edo. Alcun non sento..
Son solo
"A me. Ciel!... (volgendosi)
Edo. Ah! una dorma!... (scorgendola)
Ame. Un sconosciuto!...
Edo. Men fuggo?.. E dove ?...
Ame. ( Qual sospetto •...)
Edo. Dimmi..:
(avvicinandosi ad Amelia)
Di quel... Castello...
fAme. N'è signor D'Athol..:
Edo. D'Athol! Di Giorgio il più devoto amico • )
E tu ?...
lAme. La sua consorte...
[Edo. ( Ahi son perduto ! )
rAme. Il conosci? ..
Edo. Io ! ..(confuso) Si! ,\ E* noto ad Edoardo (rimesso)
Che in riva al Tebro un giorno
La vita gli salvò ...
rAme. ( con ansia ) D} Edoardo adunque
Tu sei ... ^
Faìo. Seguace .... ( subilo )
Am,e. Ah digli ? che il suo capo
Da per tutto si cerca ! ...
Edo. E che mai fece Edoardo, ( con forza )
Che tanto perseguir si debba ! ...
Ame. Ah taci ? ...
Edo. Qual comise delitto... (con tulio il calore possibile)
Ame. Oh Ciel? Quaì foco ne' tuoi rai sfavilla ! ..
Saresti mai ? . . .
Edo. Sì ... Miralo ...
JNon «s'inganna il tuo sguardo ! ...
m
i3
Ame. Tu stesso .7.
Edo, L' infelice Edoardo ! ..;
Ame. Edoardo ! ! ! ( colpita guardando intorno. )
Incauto! .. Sconsigliato ! ..
]Edo. Chiamami sventuraro ! ...
Ame. Sai tu qui dove sei ? ...
Edo. Sì fra' nemici miei! ...
Ame. E speri forse in loro
Trovar pietade , aita ? ....
Edo. T' inganni ; io non imploro f
Che un fine alla mia vita ! ...
Ame, Ciel quel tuo detto all' anima
Mi piomba , m' addolora ! ...
Edo. Ah no , non so più reggere !
E' tempo ornai eh* io mora • ...
Ame. Deh ti serena ... Ah calmati ...
Mi fai rabbrividir •
Edo. Odimi y e poi condannami
D' un disperato ardir ! ...
Edo. Caddi fra' miei già vinti ,
Trafitto , semivivo ! ...
Gemea fra mille estinti ,
D' ogni soccorso privo !
Risorsi e quanti amici
Di beni avea colmati ,
Cangiaronsi in nemici ! ...
Vonno il mio esangue ... Ingrati...
Ah credi , ah credi ; o donna ;
Se morte alcun mi dasse,
Io bacerei spirando ,
La man dell' uccisor !
Ame. ( Son rea se lo disvelo,
Noi celo — P allontano;
Ribelle se il difendo ,
Noi rendo — al mio Sovrano / ...
Lo scopro ? ah eh' ei va a morte !.;/
E dirmi udrei — Spietata ! ...
*4
ce Io ti salvai '1 consorte ;
« E tu m' uccidi / ... ingrata / 2
Ah taci, ah taci , o Prence ,
In pria del sangue mio
Mirar dovresti aspersa
La man dell' uccisor: (s'ode un calpestio)
rAme. Che ascolto / ...
Edo. Oh Ciel / .;:
Ame. S'avanzano
Più armati / ..: (guardando a qualche distanza)
Edo. Ahi / son scoperto. ( disperato )
Ame. T' ascondi •..
Edo. E dove ?
Ame. Involati .;7
( smarrita , lo prende per mano )
Edo. Non è più tempo / ...
Ame. E' certo
Il tuo periglio ? ..:
Edo. Mirali
Tutti inoltrarsi qui / ...
SCENA V.
Edoardo , ed Amelia rimangono sul davanti della scena , il
primo immobile considerando V orrore della sua situazione;
la seconda facendogli alquanto scudo , nel mentre un Coro
di Uffìziali neir attraversare vede Edoardo ad esso ignoto
e si ferma.
Coro. Un uom ! ... Quai vesti lacere :;:
Edo. \ Io fremo !
Ame. ì Io tremo !
Coro A lei d' accanto / ( andando in contro
ad Edoardo ed Amelia)
No. Non v' ha dubbio/ ... Amelia ? ...
Ne accerta quel tuo pianto ;
Oh' egli è ... ( smanila lo prende per mano)
girne. phi?... Dite?... (subito inìerromp. con ans.)
i5
Coro: II naufrago
Consorte?...
rAme. E' desso!... Ah sì!... {ripiglia sub. con giojd)
Coro Lo stuol che insegue Edoardo. ( appressandosi
a Edoardo , e quasi ingiriocciiiandosi)
Mira al tuo pie prostrar!
Ame. Sorgetevi ... Egli appena.
Può a stento respirar ! ( vedendo eh' Edoardo,
fa un'atto di fremito subito ripiglia )
Ame. Vicino or che a me sei ,
Ti scorda del periglio • ..:
Ti calma ... Più non dei
Bagnar di pianto il ciglio ? ..;
Ah sol dalle mie lagrime
Comprendere tu puoi ,
Che sempre ai giorni tuoi
Fedele io veglierò,
Edo. Piangevi al caso mio',
Tremavi al mio periglio
E non bagnar degg' io
D' un grato pianto il ciglio ? ;i?
A si. Dalle mie lagrime
Comprendere tu dei ,
Che i pochi giorni miei
A te dedicherò.
Coro (Ah solo quelle lagrime
Covrir potran d'obblio
L' evento infausto e rio J
Che intrepido sfidò! )
Ame. Edo. Mi i . u 7.
* segu m quelle soglie;
il 1 o
Ognor m' avrai con te.
Ti . ! v
Mi cangerai le spoglie ;
Accettalam!afè!
o tua
Coro Al nostro Duce andiamo ;
Insiem si cerchi ov' è.
i6
Palese a lui facciamo
Ch' ei qui già pose il pie.
SCENA VI.
Gabinetto nell'interno del Castello.
Ilda, in seguito Eduige , poi D* àugyle , Ilda. trista e pensosa
volgendo il guardo verso dentro»
E a che lasciar le molli piume? . . . Ahi quale
Quale sperar conforto
Del sol nel!' aurea rinascente luce? . . •
Il sonno almen . . . Che parlo ? ... E forse il sonno
D' assopir le mie pene ha più virlude? . . .
Pace cangiossi in un morir perenne
Quando Edoardo perdei,
E tomba apparve il mondo agli occhi miei!
( Rimanendo immota , e come se chiamasse
alla memoria le andate cose.)
Da lui m'allontanava ;
Più vita io non avea ! . : :
Tornava; - il rivedea;
Tutto acquistava - allor!
Ma un di fra l'ombre almeno.
Varcato il punto estremo,
Mai più ci lasceremo ,
Là ci ameremo - ognor!
JEdu. restando in fondo alla se.)
E sempre fia si mesta ! . .
Jld. (come sopra.)
JNfè allor di te più priva . . .
Coro di fuori.
"Viva D' Atholle! Viva
De l'isola il Signor!
Ild. D' Athol ! (scossa.)
Editi Sì, giunse or ora . . . (facendoglisi innanzi)
Ma ... e quel pallor di morte . . .
Ild. Darmi in consorte - Argyle , (desolata)
J7
GP impo?e il genitof !
Edu. Ebben? . : . Forse . . ; altro oggetto ; 7 :
Jld. Quest' anima rapi! (con entusiasmo)
Edu. L' oblia . . .
Ild. {prendendola per mano, e guardando intorno.)
Presente - e in mente ,
O sorga o mora il di !
Quei che meco ripetea
Mille volte e mille io t' amo,
Più non fugge dall' idea ,
Non poss'io più cancellar!
Di scordarlo allor che bramo;
Sì V immago io ne rammento,^
Che mi sembra in quel momento
Con lui stesso ragionar!
No , Giammai non seppe amore
Tanto ardono - in sen destar !
Edu. Deh V accheta , rimira
Giunge d* Argyle.
Jld. Seguimi. ... (risoluta)
Edu. E vuoi?...
Jld. Fuggirlo...
Dy Arg. Ilda ti ferma
Edu. Arrestati , fingi , non dar sospetto
Ild. Oh supplizio. ...
H Arg.W Alho\.
Jld. E' in questo tetto.
D' Arg. Presso dunque è il momento
Che posseder per sempre alfin te possa
Jld. Io . . : . . . ma ....
jy Arg. E perchè mai tu pallida diventi?
Qual represso alitar, quai tronchi accenti!
(partono)
SCENA VII.
IS'el mentre tutte le Truppe inglesi vengono a porsi intorni
infoino l' atrio, le famiglie isolane quivi raccolte cantano
il seguente.
Coro Vieni, e mira di tue genti *
i8
Come brilli l'esultanza;
Come sfolgori speranza
D' una eterna ilarità :
Vieni, e accogli i veri accenti
Di rispetto e lealtà.
Stringi il fren d' un nuovo impero,
Premio , e onor di tante imprese,
Che il Sovrano a te già rese,
A tua man commise il Re ;
Guidi 7 e regga il tuo pensiero
Chi a te giura omaggio, e fé. *
SCENA Vili.
Amelia , ed Edoardo dal lato sinistro delV attore ; ìndi Guido
dal parco-; in seguito Ilda ed Edligc dal lato destro — in
fine D' Argile dall' esterno.
Ame. Fa cor ... Non ti scovrir ... (ad Edoardo)
Edo. (Che pena!)
Ame. Guido? .... (a Guido che gli si avvicina.)
Il legno ? . . . .
Gni. Avremo al lido, (con circospezione.)
Come annotti . . .
Edu. T' avanza .... (ad Ilda che viene concentrata.)
3±do. ( Ciel ! ) (nel volgersi ad Ilda.)
Ild. ( M illudo?) (avvicinandosi.)
Ame. Ch' ei fosse/ .... (ad Ilda sottovoce.)
Ild. L'idol mio!... (piano, con espressione.)
Ame. Ella? (ad Edoardo come sopra)
Edo. Il mio bene? (come sopra)
Ame. (Che scopro!)
Giti. Vien d' Argyle .... (ad Amelia.)
Ame. Deh tacete .... (ad Ilda e Edoardo.)
Ild. ( E il prigionieri)
Dy Arg. Signor , gioisci .... Forse (ad Edoardo)
t adde in mia man 1' illustre fuggitivo !
Edo. ( Oh ciel ! )
Ame. Come?
JD'Arg, Uomo stranler da' fidi miei
Appo gente di mar sorpreso venne ;
Lo «quallor ... Le sue vesti,
Che tracce di ricchezza
Serbano ancor, tutta ne dier certezza:
Ilei. (Chefia?)
Ame. Che sento!
Edo. Edei? (aD'Argyle.)
jD' Arg. Mal cauto e stolto:
Il tuo nome usurpò f
*Ame. ( Lo sposo mio ! ) (ad Ilda)
Ild. Ti calma . . . (ad Amelia)
D' Arg. Ei giunge . . •
Ame. Ah va ... Tu di riposo {ad Edoardo.)
Hai d'uopo ancor . . .
Ild. Sì. Meco (ad Edoardo)
Ne vieni. (per condurla via)
D Arg. No. T'arresta. Al tuo cospetto (adEdoardó)
Smentito ei sia. (andando verso Vester.) T' inoltra.
Ame. (Mi si agghiaccia ogni vena! )
Edo. (Perduto io son !)
Ild. ( Vigor mi manca e lena ! )
SCENA IX.
MvLnnn D' Athol si avanza fra i soldati. Tutti i circostanti lo
guardano cuti meraviglia. Amelia , Ilda. , Eduige , e Guido
fanno ala ad Edoardo. D' Argyle rimane nel mezzo della
scena. Quadro generale.
Ame. Che farò? ... (Immobile)
Edo. ( Sei paga , o sorte ! )
lìd. (Che dirò7. ..)
D' Arg. La stringi al sen. (a Dy A thol con ironia.)
D' Ath. Si ... Riabbraccia il tuo consorte !
(ad Amelia)
Ame. Ah parlar potessi almen! (confusa)
D'Athol, Edoardo, Eduige, e Guido
me *
(Da . . fugge!... Non risponde)
20
Cielo ! Anch'ella . tradisce!.;:
Si smarrisce, — si confonde !
Tragge appena il suo respir ! )
D'Argyle e Coro
( Ei schernito il volto asconde!...
S'allontana, impallidisce !...
Si smarrisce, — si confonde !...
In lui spento è il folle ardir !)
Il da ed Amelia
( Me infelice !..; Che rispondo !...
Lo abbandono!... Lo tradisco.
Mi smarrisco, mi confondo...
Ahi vien meno il mio respir ! )
D'Ath. Amelia ?... Ah perchè stringermi
Al sen ti neghi?...
Dui e. (Oh Dio!;
D'Ath. Gli accenti tuoi disvelino
Il grado, il nome mio...
Ame. Ah taci... Non mei chiedere L;
(volgendosi a D'Athol. )
D'Ath. Cielo!... E che mai fec'io..,
Nemmen volermi udir!... ( colpito )
D'Arg. Convinto è alfin il perfido.
Coro Più non potrà mentir.
Ame. Ild. Edo. Gui. Eud.
Che strazio ! Qual martir !
D'Ath. Ilda ? A me vieni... Appressati...
Tu almen favella...
Ild. (Oh cielo!)
D'Ath. Svela chi son... Tu palpiti?...
Tu pur mi fuggi :
(prendendola per mano)
Ild. ( Io gelo ! )
D'Ath. Entrambe me sconoscere !..
Tradir !... (con ira)
Ame. Ah no... Un proscritto...
Un sventurato... un misero.,.
2 I
( in senso marcato)
Che de cader trafitto! ...
Salvar vorremmo...
D Ath. Un misero...
Che de' cadt-r... (confuso)
Edo. (Oh ciel ! ) (desolato)
Dy Arg. Non più — Del suo mendacio
Ormai si squarci il vel! ...
Mal ti usurpasti, o stolido,
Nome non tuo! ... (a D9 Athol)
D Ath. Non mio! ... ( con sdegno)
D'Arg. Tel sappi : è Athol nell' isola..
UAth. Dove?... Chi tanto ardì! ...
( con la massima forza. D'Argyle va a pren*
dei' e per mano Edoardo)
Edo. ( Stelle ! )
A me. Ild. (Non reggo!)
D'Ath. Miralo.
(presentando Edoardo a D9 Athol )
'jy'Ath. Ah ! (nel riconoscerlo)
Coro ( Tacque! ... Abbrividì ! )
IT Ath. Edo. Ame. Ild. Edu. Gui.
( Ei stesso!... quei che
n , » , me 1 . in Roma
Conobbe in chi
lui
t . . miei i , . s
I giorni salvo ! )
suoi
D'Arg. e Coro
( La sua baldanza è doma! ...
Ei dal garrir cessò !
D Ath. A Ili sciagurato Edoardo)
( esclamando fra se)
D9 Arg. Edoardo disse • ( fra se )
0\\th. Ahi misero ! ... ( come sopra)
D' Arg. a Lf Ath. Or più non sosterrai.
/ime. Che sei... ( a I)9 Ai gyle , indicando D9 Athol )
Nul vedi gemere ?
23
Un uomo che a me d' accanto
Non mai trovar credea ,
Or lo riduce al pianto ,
Lo spinge a delirar ! ..
D1 Arg. Adunque in fra ritorte ..7
]Ilda Ah no ; vie più non rendere ( subito. )
Funesta la sua sorte ! .. .
Almen deh non opprimerlo ]
Se non lo puoi salvar !
H Arg. Che parli ? .;.
]JEdo. Ah troppo io sono { a Tf Ath.)
Cagion dei tuo penar! ...
Degg' io te...
JD'Ath. (sub. interr.) Perdonami;
Se per un solo istante
Ti fec' io palpitar ! ...
]JJArg. T'appresta a trarre in carcere ( a D*Ath\)
L' avanza de' tuoi di !
*Ame. Quel cenno ? deh sospendi..: ( subito )
md. T arrendi...
WArg. No
Z4me. Deh cedi! ..;
Xe 2 donne Lo affida a noi.
rD'Arg. Giammai! .7*
lLe 2 donne E voi d'affanno uccidermi!
Trafìggermi così ?...
D'Arg. Invano, invan tentate {sdegnato oltre modo
In me destar pietà !
Fra ceppi ei cadde, e in ceppi
Lo attende... morte...
Tutti Ah ! ! !
Un palpito, un gelo,
Il fiato ,, invaia
Respiro e parola
Mi sento
n]. r mancar7
Wi veggo
Un pianto, un singulto
23
Può appena spiegar
L'occulto — dolore,
Del core il penar !
(s'ode del fragore in distanza)
D'Arg. Qual mormorio si spande ?...
Qual misto sussurrar?
Coro Non vedi da più bande
(vedendo venire de1 marinari)
Il popolo innoltrar?
DyAth. Edo. Ame. Ild. Giti. Edu. D^rg.
(Qual altro evento infausto
Ne puote sovrastar !)
SCENA X.
Un Coro di Barcaioli, e detti
D*Arg. A che perplessi, e timidi ?... (agV isolani)
A che quel trepidar?...
Coro Vedemmo or or dall'onde
Di antenne un nembo sorgere !..;
Mirammo a queste sponde
Le prore tutte volgere ! J
Di Francia la bandiera
Scorgemmo sventolar !
Edo. ( Oh sorte ! ... ) (Con entusiasmo)
jy Arg. All' armi ! ( ai soldati )
Edo. ( Oh gioja )
UAth. Ame. Ild. Edu. Gui. Edo.
; 0 salvo ! i
(Son )
D* Arg. A lui si addoppino ( ai sold. additando
HAthol)
I ceppi !
H Ath. Addio ! ...
IT Arg. Che moja ! ( idem )
Edo. M' abbraccia ! ... (a Dy Athol)
Ame. Ild. ( Oh quale spàsimo ! )
D'Arg. Si strappi ! . . .
24
D Ath. Edo. rAme. Ild, Ah non so reggere!
Mi sento , oh Dio, morir !
Ridesta il tuo rigor !
jD' Arg. e Coro
Si compia il comando
[Vieni - fuggir non puoi; (a D Argyle)
Saranno i giorni tuoi
Ricolmi di terfor !
Trema - Non hai più speme
Si tragga ornai sotterra !
Anglia richiami a guerra;
Immenso è il mio rigor!
rAm. Ild. Ed. Gui. Edu.
Rivoca il tuo comando ( a D' Athol )
Ferma - Lo rendi a noi;
Non far che i giorni suoi
Sian colmi di terror !
Cedi - Non v' ha più speme,
Se il traggi ornai sotterra
Nova, ed estrema guerra
Z>' Athol. Rispetta il suo comando ; ( ad Amelia )
Godi de' giorni tuoi ; {ad Edoardo)
Tacete - I cenni suoi (ai rim. ind. D'Arg.)
Lo colmeran d' orror !
Trema. Non v'ha più speme! (aU Argyle)
Mi traggi pur sotterra -
Nova ed estrema guerra
Ridesta il tuo rigor !
Tutti Tormento - più violento
Di questo non si dà !
Affanni - sì tiranni
Più il cor soffrir non sa!
( D' Argyle* coi soldati, e D' Athol, parte da una banda, seguito
dal popolo, e dagV isolani, Edoardo rientra nel Castello con
Amelia, Ilda, Eduige, e Guido.
FINE DELL'ATTO PRIMO
&9$<B ^3<gDaiDI)
SCENA I.
Notte»
Volte sotterranee, e porticnte del Castello ; signoreggia le mede-
sime un corriilojo con balaustre, ed arcate, che da una parte
mette agli appartamenti superiori, dall'altra conduce per
merlo d' una gradinata al piano. Scogliera in prospetto.
A dritta, ed a sinistra dei porticati veggonsi comparire più
tonde. All' incontrarsi tutte in un medesimo punto si ferma-
no, dando la voce —
Alto là
Avvicinatisi quindi gli UrriciALi e riconosciutisi tutti per gli
Inglesi sottoposti a D'Aiwjyle, in due ale si dirigono verso la
scogliera*
Parte Prima (scovrendo un battello prezzola stoglier a)
Qui accorrete/.. Un palischermo,
Fermo, - e privo di nocchier •
Parte Seconda
Vi tacete ... E quanti siamo ,
La rientriamo - a pie leggier.
Tutti ( Ritornando sul davanti della scena.)
Che qui fosse alcun disceso?
Che tal un qui fosse atteso? .1;
Qual sospetto sorge in petto,
Giganteggia nel pensier /
Reo disegno - v' ha in quel legno
A favor del prigionier/
Parte Prima ( In atto di partire,:
Su n' andiam di questo evento
Tosto il Duce a ragguagliar.
Parte seconda (fermandoli)
No. L' autor del tradimento
Pria ne d' uopo investigar !
Tutti Cheti cheti , - a passo , a passo ,
Ci partiamo , - ci ascondiamo ;
L' aria oscura, - in queste mura
L'altrui guardo può ingannar....
*6
Sparsi , e muti, - non veduti ,
Stiain T insidia ad esplorar! [si ripartiscono di
nuovo in varie ronde, e si sperdono pé vari porticati)
SCENA II.
Edoardo, e Guido, quindi nuovamente il Coro, in seguito
D'Arcale; infine Amelia., ed Ilda,
Edo. Virtuosa famiglia!...
Da te fuggir degg' io,
Senza poterti dir nemmeno addio!..:
(preceduto da Guido, si ferma snl corridoio, e
rivolto verso gli appartamenti superiori esclama:
Gui. Non indugiar...
Edo. Deh lascia
Almen che le pupille
Versiti per lei riconoscenti stille !...
Gui. Non più mi segui. Andiamo... (disc, la gradinai.)
Tutto è silenzio, e bujo... (giunto con Edo. al piano)
Edo. Ebben che pensi?...
Gui. Irne alla sponda io sol... Rimanti... Io torno
Quando certo sarò, che scolta alcuna
Non vegli accanto al lido;
Edo. Vanne. Ti attendo. Oh Nume!... A te mi affido!..;
[Guido si dirige verso il portico infondo. Edo.
viene snl davanti della scena.)
Libero il varco al passo mio tu rendi,
Onde all'amico, alla sua donna, e a lei,
Che nel mio core impera,
Torni la pace, e poi
Fammi polve, se spento alfin me vuoi !...
Non speranza di grandezza,
Non di pompe in me desio.
Pel 1010 labbro a te gran Dio,
Manda un umile sospir,
Ch'è i'occento dei martiri
Io t'invoco a mia salvezza,
Sol per loro, che innocenti,
Alleviando i miei tormenti,
Gemon vittime d'un cor
Si pietoso al mio dolor !
27
Giti. Vieni... {ravvicinandosi ad Edoardo)
Edo. E il portico?
Gui. E' deserto !..;
Siam soli... Alcun non v' ha!... {circospetto)
Edo. Il mio pie vacilla incerto,..
Tu mi guida...
Coro Chi va là? {circond. da tutte le p.)
'Edo, ( Ciel! quai voci! ) (colpito)
Coro All'armi! all'armi /
Gui. Ritiriamci ! (sottovoce ad Edoardo)
Coro Al traditor !
'Ame. lld. {accorrendo desolate dal corridoio)
(Lo perdemmo !) {discend. al piano aneli esse)
Edo. Ove salvarmi!...
{sguaìn. la sp., e cercando uno scampo verso la grad.)
( In questo punto tutta la scena e rischiarata da faci, ed
arrivando ansante Dy/lrgjleì neli incontrarsi con Edoar-
do, esclama di unita a tutto il Coro.)
Lord Athol/..!
Ame. lld. Edo. Gui.
{ Respira il cor ! ( {rasserenati)
Edo. Un battello... a pie del lido...
{rimesso alquanto, e volto a D'Argyle*)
Un somme-so bisbigliar....
Fé1 suppormi qualche infido...
Qui nascono a cospirar !...
D'Arg. Potea ben tornarti a danno
Quell'ardir, che t'investi ! {ad Edoardo)
Coro Deh perdona, se nn inganno
Contra te, ne inferoci ! {idem)
Gui. { Lo salvò propizio inganno
Dallo stuol che l'as a!ì.f ) (fra se)
Ame. lld. Non dirti, come in seno
Resse il core, e non morì !
{ad Edoardo con marcata tenerezza)
Edo. Me lo dkse, o care, appieno,
Quando il fèto a me vi unì ?
Ah del soffrir l' immagine
Che in tetra ancor m'avaoza
Scema la mia costanza
58
Funesta il mio martir
Con me vostre bell'anime
Che non poss'io rapir,
Ma recherò nel cielo
Il tuo dolore e il mio (ad Ild.)
Implorerò da Dio.
La fin del tuo martir
Verrà mio spirto a accogliere
L'estremo tuo sospir.
SCENA III.
Atrio d'una prigione, rischiarato da qualche lampada. Da un lato
di fronte, cancello socchiuso.
D'dthol, immerso in profondi pensieri, si avanza dalV in-
terno della prigione, e giunto nel mezzo della scena :
D'Athol?... Qual nuovo evento
Seguir potea, perchè D'Àrgyle istesso,
Quei ceppi, ond'oggi carco
Me avea, or disciogliesse,
E in miglior stanza libertà mi desse!.,.
Dell'esule Edoardo
Che avvenne ignoro!... Ove per lui m'hai spinto
Sconsigliata consorte !...
Ch'io gli era grato, è ver, ma in altra guisa
Dargli vita potevi!...
!Ah dirti almen vorrei,
Che d'infamia covristi i giorni miei !...
(vedendo venir Amelia)
Ma... no... non erro... E' dessa!
Che mai veggo ?
V ha D'Àrgyle al suo Iato
Di favellarle, ahi pur mi niega il fato.
SCENA IV.
Amelia e D'Argvle
~iy Arg. Inoltrati,
Ame. Che pena !
29
DAth. Come dal duolo è oppressa?
D'Arg. Avventurato ben chiamar te puoi
Se tanta in lei trovasti pietà.
Lo schifo appiè del lido scorto,
La dove accorse Athol medesmo
Rendermi più cauto dovria.
D'Ath. Nemmen fuggi. (da se)
Ame. Che affanno !
D'Arg. Ma dal suo pianto mosso
Qui addurre te feci, e generoso
Ancor più che non credi
Non sol ch'ella a discorso
Resti con te permetto
Ma ancor venirne al militar banchetto.
D'Ath. Ch'io mi vada!
Ame.Gran Dio !
D'Arg. Vieni colà dovrai pagarne il fio. (parte)
D'Ath. Egli parti..
Ame. Un solo istante chiesi parlarti
Onde farti palese, che alla fuga
Dell'ospite illustre e sventurato
Tutto disposi... Oror miei fidi
Guideranti al banchetto, e tua presenza
Fi a mezzo, onde celar la sua partenza.
D'Ath. Amelia, alto cor, va ti perdono
Fia la vita del Prence un nostro dono. (Ame. par.)
Ti arrendi, o cielo, al pianto
A caldi suoi sospiri
Fja troppo crudo il vanto
Se- sprezzi i suoi desiri :
Deh a tanto cor concedi
Quest'unica mercè*
Coro Signor, tu vieni
Ogni tuo amico avanza
Si avviva la speranza
Se all'opra ancor tu se\
D'Ath. Sì nuovo ardor mi desta
Amici il vo-tro affetto.
3o
Coro Se è d* uopo il nostro petto
Noi offrirem per te.
D'Ath. Sento una speme ignota
Che mi rapisce a me,
A quest' anima agitata
Non fia dubbio un tal cimento
E' vicino il gran momento
iVò gli obbietti a superar
Agitar mi sento il core
Dalla speme e dal timore
Ma ben sa chi prova onore
Se ha ragion di palpitar.
Coro Qual mai nel nostro petto T
"Vigor in tal momento
Siam pronti nel cimento
Gli obbietti ad incontrar.
SCENA V*
Galleria terrena splendidamente illuminata.
Ildà. conducendo Edoardo.
fIld. Soli noi slam ..; Deserte
Lascia ognun queste soglie.;: Ah !.. Come appare
II piccol legno in mare ,
Puoi securo fuggir ! ;.. Salvar tua vita ! .;
[Edo. ) Vita cui fia compagno
Dubbio atroce , e rimorso
D' aver fatto , perir chi nV ha soccorso \ .;:
Sgombro è il Castello ? ...
I/d. Tutti
Son raccolti al banchetto...
SCENA VI.
Ildà, Edoardo, D'àthol, i/i disparte, in fine Guido.
]Edo- Ebben -p ... M' attendi .:;
Ild. Che pensi ? ..
3i
Edo. A me concedi
Favor che da te bramo, ultimo , estremo !...
lld. E qual ? ...
Edo. Veder D' Athol ... Ch' ei sappia almeno
Cti io svelar voleva ! .. Che mei vietasti1 ..
Che in pensar eh' io sarei
Di sua morte cagione
Forza a partir non ho ! ..
JD1 Ath. D' Athol ! lo impone ! ( venendo in mezzo)
'Edo. Chi miro I ...
Ild. Oh Ciel ! ..
Edo. Tu stesso ! ..^
27 Ath. Deh taci ! ... Non scoprirmi ! *..'.
Edo. Fia ver ! M* è ai fin concesse ( abbracciandolo )
Te stringere al mio sen !
D. Ath. D un amistà più fida, ( Dandogli la mano )
Sia prova questo pegno ! .*.
lld. Deh fingi ... ( ad Edoardo )
Edo. Oh caro segno • ..
]Ild. Un altro istante almeno. ( come sopra )
Edo. Ma ... dimmi , come libero...
jy Ath. Si arrese alfin D' Argyle ...
Edo. Quei traditor ! Quel vile!
lld. Reprimi il tuo fnror /
& Ath. Vanue ...
Edo. E di Cumberlandia
Il Duca ...
jy Ath. Or vien ...
Edo. Gran Dio ! ..
TX Ath. E te lasciar degg* io
In preda al suo rigore •
TX Ath. L' ira sua con me contrasti ;
Sacro io sono a tua difesa,
Chi sul Tebro un di salvasti
Ti fia scudo sali' offesa ;
E se mai X ultrice spada
Furibonda volga in me ,
32
Non la temo ; e per te cada
Vita ornai ch'io deggio a te •
Edo. A virtù che tanto ammiro
Qual mercede dar poss' io !
Ah non altro che un sospiro,
Una lagrima , un addio ! ...
Ma il destino se placato
Forse un dì sarà con me;
Tu vedrai se allor ti è grato
Nell'amico il cor d' un Re!..;
Ild. Un conforto in sen io provo
Di virtude a quegli accenti ;
Un sollievo ignoto e novo ,
Che rattempra i miei tormenti?
Ciel! Deh salva dal periglio,
Quel che vive e regna in me !
Tu accompagna nell' esiglio
Non l'amante, il Prence, il Re.
Coro di dentro
Beviam- Versiamo
L' aureo liquor!
E delle cetere
Al suono intanto,
Di gioia un canto
Ergiam all'etere
Fino all'albor
Cantiam-Beviamo.
TJAth. Tutti di là festeggiano! .;:
Ild. Vedi il battei già spunta ! ... ( ad Edoardo )
( Attraversa il mare un battello condotto da Guido. )
Edo. Ora fatai , sei giunta ! ...
D'Ath. Ah più non indugiar •
Edo. Ilda ! ...
Ild. Ten vai..;
Edo. Lasciarti,.;
D'Ath. T'affretta.;.
E.do. E Amelia..;
D'Ath. Parti.;.
33
Se tardi un sol momento ;
Non più ti puoi salvar !
Edo. Cielo! Sì rio tormento
lIld. Dovevi a me serbar !
JD' Aht. ad Edoardo:
Or che 1J ombra della notte
Spande ancora il bruno velo ]
Fuggi , ah fuggi a questo cielo;
Ch' io ti vegga ornai sparir !
Quando lunge poi sarai
(Volgi un guardo a quella terra
Che le ceneri rinserra
Di chi vuol per te morir ?
'Ilda ad Edoardo.
Pria che V ombra de la notte
Ne dilegui il bruno velo ,
Questo infausto avverso cielo
Tu dovrai lasciar , fuggir ?
Quando poi spuntar vedrai .
Più felice e beli* aurora,
Deh consacra a me tu allora
Qualche memore sospir !
Edoardo ad Ilda e D' Atlu
Come P ombra de la notte
Langue e sperde il bruno velo \
Sotto un altro amico cielo ,
Fausto il Sol vedrò apparir !
Deh rancor se aveste mai
Ch7 io vi resi in quello stato
Che salvaste un sventurato
Vi consoli il sovvenir !
[Guido comparisce in fondo della scena)
Ild. Guido !
n Ath. Al mar !
Edo. Si parta !
a 3 Addio ! Stj
Cieì! Deh rendi forza al cor !
Da te imploro ; o sommo Iddio,
34
II supremo tuo favor f
(Guido li precede; Ild.( e & Ath. accomp. Edoardo
sino alti scogli )
SCENA ULTIMA
ÀMELrA; indi Coro d'Isolani; ed Editile; poi D'Argiee, e
Coro di Uffiziali; in seguito D'Athol, ed Ilda., injlne Guido.
*Ame. Che sarà del consorte!...* Del proscritto!.:.-
Ilda nemmeri vegg' io!...
Che palpito!... Che ambascie ! ..:
S'avanzan gì' isolani...
Che decido ?... n' andrò! ... (Per partire)
Cor: A che t'allontani ?...
fAme. Credea;.: Che qui... D'Argyle...
Cor. Eccol già torna...
wAme. Ahi misera ! .:? {colpita)
D'Arg. Amelia, il prigionier (... Non havvi /...
( seguito dal Coro (
'jyAth. ( venendo con llda) E' teco..7
Ame. Egli?... (sottovoce ad Ild.)
'lld. Fuggì! ;..
Ame. Respiro ! ..;
D'Arg. Ma... E D'Athol?...
Che mai rechi?... ( Qui arriva Guido che porta
una piccola pergamena rotolata )
Ame. Ciel/.T ( D'Argyle toglie di mano
a Guido la pergamena scritta col lapis )
D'Arg. Che miro ! .. ( leggendo )
« Son salvi i giorni miei ;:
« Il sappia, e ne gioisca
« Chi de la mia sventura
w Parte tanta ne prese, e n'ebbe curai-—-
« Edoardo — Che scopro !..
Dunque D' Athol ?..
jy Ath. Son io.;;
35
D' Arg. Tu ? LT amico del Re ?::
D[ Ath. Non altra io dico j
Ei mi salvò la vita !
X); ^rg-. Ed Amelia ?
fAme. Non rejse ; e diegli aita;
Se il vedevi in queir istante ,
Che spirante - disse a me :
Ecco il capo che si chiede ;
E' al tuo piede - Il rendo a te f
Di' lo avresti abbandonato
Ai furor de' tuoi seguaci ?
DP gli avresti fin niegato
Un ricovero tu allor ? .:
Ah non parli ... ah tu ten taci V.l
Non condanni questo cor ?
J)y Arg. e Cora
( Ella ignora quale accento
Sciolse il Duca a suo favor ! )
Tut. ( Lo commosse queir accento ;
Va scemando il suo furor ! )
rAme. Non rispondi ? .:
JD' Arg. Del Sovrano
Prevenuto hai già il disegno f
lld. Ciel !
D[ Arg, Voleva che altrove un legno
A lui desse libertà!
H Ath. Elia vero?...
Dy Arg. Il Duca istesso
Il mio detto affermerà !
Quando al nascer de V aurora
Uda a me ... ( volgendosi ad Ilda )
lld. Si annoderà ! {facendo forza a se stessa}
Ame. Ilda ... Sposo ... Amici ... Argyle ...
Ah eh' io più non sono in me !.
Coro Ah queir alma sì gentile
Ojrni calma sì rendè
3G
D' aver per sempre accanto
Un ben ch'io già perdea
E in estasi soave
Quest' anima rapita
Dimentica la vita
E si trasporta in ciel.
FINE.
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